Gi.Bi.

Archive for the ‘La foto del mese’ Category

Palazzo Pico Cavalieri

Foto T. Da

Il Palazzo Pico Cavalieri di Corso Giovecca 165, donato dalla famiglia alla morte dell’aviatore (1873 – 917) ed attuale Sede dell’ Avis Provinciale é destinato ad ospitare la nuova “Casa della Patria Pico Cavalieri”, con le associazioni patriottiche del nuovo museo del Risorgimento e della Resistenza, al centro di un vasto progetto di restauri e di riallestimento.

Prosegue il piano di interventi relativo a lasciti, restauri e archiviazione del materiale espositivo per allestire il museo al termine dei lavori. E’ stato realizzato un inventario di 10mila pezzi, costituiti da opere tessili, manifesti, cimeli, opere d’arte, fondi archivistici, libri, documenti”. Un lavoro di restauro ha interessato gli oggetti più fragili e, negli anni, peggio conservati, tra cui il vessillo del XIX secolo raffigurante lo spartito dell’inno risorgimentale, l’invito all’armi di Egisto Vignozzi, la targa di confine austro-ungarico. Restauri sono stati di recente previsti per 15 manufatti in materiale tessile, tra cui labari e bandiere, e capi di abbigliamento storico (tra cui due camicie con fori di proiettile appartenuti ad un partigiano) e per un primo nucleo di 560 documenti.

“Un lavoro molto impegnativo per i funzionari dell’Amministrazione afferenti al servizio musei d’arte, che hanno seguito tutte le attività con gli enti preposti alla tutela”.

Cenni da: Cronaca Comune Ferrara

Piazzetta Alberto Schiatti

Foto T. Da

La Piazzetta Alberto Schiatti deve il proprio nome all’architetto ferrarese Alberto Schiatti che si occupò dei lavori di ristrutturazione della Chiesa di San Paolo, distrutta durante il grande terremoto del 1570, situata nella piazzetta. La chiesa è conosciuta anche come il Pantheon della città siccome ospita le tombe di numerose figure della cultura ferrarese. Costruita originariamente nel X secolo, grazie alla sua favorevole posizione adiacente al centro cittadino e affiancata dal monastero di San Paolo e dalla Torre dei Leuti, l’edificio più antico della città, la chiesa è stata dalle sue origini parrocchia della corte estense.

Casa di Biagio Rossetti

Foto T. Da

La casa fu costruita a partire dal 1490 dall’architetto di corte Biagio Rossetti, grande urbanista, nonché ingegnere civile e militare, ricordato universalmente come l’autore ed artefice principale dell’Addizione Erculea, il famoso piano regolatore ante litteram voluto dal duca Ercole I d’Este.

La sua abitazione, ultimata soltanto dopo il 1502, sorse sulla via della Ghiara (oggi via XX Settembre), una delle strade più importanti della città, a poca distanza dall’antico corso del Po di Ferrara. Pensata inizialmente da Biagio come una semplice “casetta” per sé e la sua famiglia, al termine dei lavori, grazie al suo ingegno, divenne una prestigiosa dimora. L’architetto coinvolse nell’impresa due tra i più valenti artisti attivi presso gli Estensi, Fino e Bernardino Marsili, i quali decorarono e affrescarono l’edificio sia esternamente che internamente. Al “tagliapietra” Gabriele Frisoni, straordinario collaboratore di Rossetti, vengono attribuiti invece i cotti decorativi del portale d’ingresso, dove sono raffigurati cavalli marini raffrontati, conchiglie, testine di putti ed altri elementi che ritornano anche negli archetti delle finestre. La casa, quindi, divenne un vero e proprio palazzo signorile, con muri esterni merlati e dipinti “a paesi”, un bel giardino caratterizzato da alberi da frutto e siepi, un cortile e una loggia.

Cenni storici a cura di Francesco Scafuri

Ex Ex Ospedale S. Anna e Piazzetta S. Anna

Foto T. Da

Cosa rimane dell’antico ospedale.

All’intervento di Pietrobono Brasavola del 1444-45 appartengono il portale di ingresso alla cosiddetta “prima sala dell’Ospedale”, la bella cornice sommitale della facciata e parte del chiostro adiacente, ovvero le colonne ottagonali in mattoni che lo caratterizzano, mentre il bellissimo protiro che si trova a nord di piazzetta Sant’Anna sarebbe stato costruito sul finire del ‘500, nell’ambito delle ristrutturazioni portate a termine nel complesso ospedaliero proprio in quel periodo. Il portichetto a sinistra invece è settecentesco, quello di destra è stato modificato nella struttura del coperto negli anni Trenta del ‘900.

Tutti questi elementi, compresi il chiostro e il palazzo Sant’Anna (che si affaccia sia su corso Giovecca che su piazzetta Sant’Anna) sono stati oggetto di recenti restauri, così come è stata riqualificata la piazzetta stessa, che fino a qualche anno fa era un parcheggio.

Il lato meridionale di piazzetta Sant’Anna, invece, fu trasformato tra il 1824 ed il 1825, quando venne realizzato il grande loggiato con le colonne e i capitelli rimasti dalla demolizione della parte orientale del convento di San Benedetto Piazzetta Sant’Anna, ingresso alla prima sala dell’antico ospedale Piazzetta Sant’Anna, chiostro con colonne ottagonali.

Programma D’Area – L.R. 19 agosto 1996 N°30 Piano di Recupero di Iniziativa Pubblica del Complesso dell’Arcispedale Sant’Anna.

Da: https://old.comune.fe.it/attach/sanna/docs/1_antico_ospedale.pdf

PALAZZO COSTABILI-TROTTI

Foto T. Da

Palazzo Costabili-Trotti, Via Cairoli 32 – Ferrara

Il palazzo fu costruito nel 1444 per incarico di Leonello d’Este; passò in seguito a Francesco Strozzi e, successivamente alle nobili famiglie Sacrati, Rossetti, Costabili e Trotti.

Nel 1533 Alfonso Trotti trasformò il prospetto adeguandolo alle nuove concezioni architettoniche, aprendo sulla facciata un monumentale portale marmoreo sovrastato da un elegante balcone.

Nel 1721 l’edificio fu acquistato dal Cardinale Ruffo per farne la sede del Seminario e gli interni vennero in gran parte trasformati.

Oggi, completamente ristrutturato, è stato adattato ad accogliere diverse attività civili. Degli antichi ambienti restano due sale al piano terra decorate dal famoso pittore Benvenuto Tisi da Garofalo.

Cenni storici: https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-costabili-trotti

Palazzo  Rondinelli  Ronchegalli “San Vincenzo”

Foto T. Da

Se, dopo una lunga camminata per le vie antiche di Ferrara, avete bisogno di un bel posto tranquillo dove riposare i vostri piedi stanchi e godervi un po’ di relax, non c’è niente di meglio che fermarsi in Piazza Ariostea.
Seduti su una comoda panchina, o sulle scalinate all’ombra dei maestosi alberi che circondano la “Piazza Nova” ( così era chiamata anticamente ), potrete ammirare i portici del palazzRonchegalli-Rondinelli.

Questo palazzo si trova lungo Via Cortile, il lato sud della piazza.
Quasi certamente opera di Biagio Rossetti il porticato, che ha un bel gioco di alternanza di colonne quadre e tonde, oltre a offrire riparo ai passanti, in antichità aveva anche lo scopo di “smistare” il traffico cittadino verso le grandi strade medioevali del tempo.
Oggi il palazzo Ronchegalli-Rondinelli è la sede dell’ Istituto delle Suore di S. Vincenzo
*.

Cenni storici da: https://www.fedetails.net/2012/09/porticato-del-palazzo-ronchegalli.html

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*Istituto Suore di San Vincenzo

LA STORIA

L’Istituto Scolastico denominato “Istituto San Vincenzo” di Ferrara è stato fondato dalle Suore della Carità, sotto la protezione di San Vincenzo de Paoli.

Nella città di Ferrara le guerre, le inondazioni, le epidemie tra le quali quelle di colera e vaiolo, portarono ad un aumento così consistente del numero di poveri, malati, prostitute, orfani, da rendere indispensabile l’applicazione presso gli Istituti Pii di un’opera di assistenza educativa e spirituale finalizzata al recupero di tutti coloro che una volta assistiti avrebbero dovuto reinserirsi nella società. Se da un lato si provvide ad assegnare ai bisognosi ricoveri più spaziosi dall’altro l’Arcivescovo della città si preoccupò di affidare ad un Ordine religioso “attivo”, la direzione interna dei conservatori di sua giurisdizione.

La scelta cadde sulla Congregazione delle Suore della Carità di San Vincenzo de Paoli che, fondata in Francia da Giovanna Antida Thouret, era conosciuta per il modello educativo ed organizzativo efficiente e moderno. Così nel luglio 1843 l’arcivescovo di Ferrara Card. Ignazio Giovanni Cadolini, prese i primi contatti con la Madre Provinciale delle Religiose a seguito dei quali le Suore arrivarono a Ferrara e presero possesso tra gli altri di Palazzo Rondinelli, dove, nel 1872, aprirono un Educandato e diressero scuole esterne secondo moderni programmi educativo-religiosi, fino ad attivare, nel 1949, le Scuole Medie, la Scuola di Lingua e l’Istituto Magistrale.
A partire dall’anno scolastico 2014-2015, la gestione dell’Istituto “San Vincenzo” è stata trasferita dall’Opera Archidiocesana per la preservazione della Fede, che già era subentrata alle Suore della Carità nella conduzione della scuola, alla cooperativa sociale Mondo Piccolo con lo scopo di assicurare la continuità didattica ed educativa, garantendone al contempo l’impostazione che scaturisce dalla tradizione cristiana.

Da: https://www.mondopiccoloferrara.it/san-vincenzo-medie-storia.html

Via Cortevecchia – Angolo Via Boccaleone

Fu chiamata anche strada della Trinità perché all’angolo con via Boccaleone sorgevano una chiesa ed un monastero dedicati a San Giovanni Gerosolimitano (entrambi chiamati Trinità), e ad essi era legato un ospedale. Chiesa e monastero, come in molti altri casi simili a Ferrara ed in altri luoghi dove arrivarono le truppe francesi di Napoleone Bonaparte, vennero soppressi dal governo della Repubblica Cisalpina, nel 1798.

Un altro nome fu anche strada degli Orefici per il gran numero di botteghe di oreficeria presenti nel tratto iniziale della via, tra l’apertura verso piazza Trento e Trieste e l’incrocio con via Boccaleone.

Foto T. Da

All’angolo tra via Cortevecchia e via Boccaleone è presente una nicchia con la statua di San Giovanni Battista a testimoniare che in passato qui erano presenti la chiesa ed il convento della Trinità. La statua in terracotta è la riproduzione, eseguita nel 2005 dallo scultore Alfredo Filippini, di un originale collocato nella prima metà del cinquecento e caduto al suolo a seguito di un violento temporale. L’originale, opportunamente restaurato, viene custodito presso il palazzo dei Diamanti.

Da WikipediA – L’enciclopedia libera.

Ex Ospedale Psichiatrico

Foto T. Da

Palazzo Tassoni Estense

Palazzo Tassoni Estense (o più semplicemente palazzo Tassoni) di Ferrara si trova in via della Ghiara (già via della Ghiaia). È un importante edificio del XV secolo appartenuto alla nobile famiglia Tassoni, ramo Tassoni Estense (o Estense Tassoni).

Storia

Costruzione e primi secoli.

Epigrafe marmorea nel salone di accesso di palazzo Tassoni che ricorda la legge 180 del 1978 ed il periodo nel quale la struttura era un manicomio.

Salone d’onore al piano nobile di palazzo Tassoni

Il palazzo venne edificato nel XV secolo probabilmente per Bonvicino dalle Carte che all’epoca ricopriva l’incarico di fattore generale degli estensi, con Borso d’Este, dal 1466 al 1475.

Bonvicino poi cadde in disgrazia e quindi il palazzo fu confiscato e donato da Ercole I d’Este alla famiglia nobile dei Tassoni, originaria di Modena.

In quel periodo fu ristrutturato per conto dei nuovi proprietari dall’architetto di corte Biagio Rossetti nel 1491.

XIX e XX secolo

Nel 1855 è stato acquisito dalla provincia di Ferrara e da quel momento utilizzato dall’ospedale Sant’Anna per ospitarvi, dal 1858, alcuni reparti destinati ai malati di mente.

Una lapide posta nel salone d’ingresso da via della Ghiara ricorda come nell’edificio e nell’intero quartiere qui ebbe sede il manicomio provinciale di Ferrara e che solo dopo l’approvazione della legge 180 del 1978 questa istituzione poté avviarsi alla sua radicale trasformazione, continuando il percorso avviato dell’amministrazione locale e grazie, in particolare, al lavoro dello psichiatra Antonio Slavich, che ne fu direttore dal 1971 al 1978.

XXI secolo

Già con la fine del XX secolo l’intero complesso venne destinato a sede universitaria. I lavori, progettati da alcuni docenti del Dipartimento di Architettura, hanno consentito di rendere agibile parte dell’edificio per l’ateneo estense dal 2009.

L’immobile che si affaccia su via della Ghiara è ultimato mentre le parti più meridionali necessitano di ulteriori interventi, resi più necessari dopo il sisma del 2012.

Architettura

La struttura complessiva del palazzo comprende una grande area racchiusa da via della Ghiara, via Quartieri, via dei Baluardi e una via privata interna sul lato di via delle Chiodare. l’accesso principale è in via della Ghiara al numero 36.

Il nucleo storico del XV secolo è costituito dall’edificio a due piani (piano terra e piano nobile) con tipica costruzione rinascimentale che racchiude un cortile interno la cui parte meridionale comprende un piccolo loggiato.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Palazzo Massari

Foto T. Da

Palazzo Massari è un grande palazzo storico nobiliare di Ferrara, situato in Corso Porta Mare 9.

Storia e descrizione

Eretto alla fine del Cinquecento come palazzo Bevilacqua, era stato commissionato dal conte Onofrio Bevilaqua. Subì numerosi passaggi di proprietà e molte variazioni architettoniche e aggiunte.

L’edificio è composto da due piani di altezza uguale, separati all’esterno da una cornice marcapiano in cotto. Le grandi finestre danno una ritmica scansione allo spazio.

Tra gli interventi più vistosi ci fu la costruzione come dépendance della Palazzina dei Cavalieri di Malta, in stile neoclassico, avvenuta tra il 1775 ed il 1785 per volere del marchese Camillo Bevilacqua Cantelli.

Il grande palazzo è sede di tre importanti istituzioni museali civiche:

a –   Il Museo Giovanni Boldini, dedicato al grande ritrattista del XIX secolo

b    Il Museo dell’Ottocento

 c –    Il Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis, incentrato sulla cospicua collezione di opere dell’artista ferrarese de Pisis.

Inoltre in un edificio esterno è stato ricavato il Padiglione d’arte contemporanea, adibito a sede di esibizioni temporanee.

https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Massari

Ex Caserma dei Carabinieri

Foto T. Da

Corso Isonzo 28

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Costruito negli anni ’20 del 1900, l’edificio caratterizzato da elementi neoquattrocenteschi e di ispirazione umbertina, divenne sede della Caserma dei Carabinieri.

La storia dell’edificio

L’Ex Caserma Pastrengo fu costruita dal 1925 al 1926 dall’ingegnere Virgilio Coltro per essere destinato a Caserma dei Carabinieri, anche se oggi ospita alcuni uffici della provincia di Ferrara.

L’edificio sorse durante la costruzione del “Rione Giardino”, il quale divenne ben presto il quartiere che ospitò, oltre agli uffici dei carabinieri, le abitazioni dei graduati e gli alloggi dei militari.

La struttura dell’edificio

Il complesso è costituito da un corpo centrale a tre piani e da due corpi laterali sporgenti verso l’esterno.

L’edificio è in stile eclettico e richiama praticamente in tutto le fogge tardo ottocentesche. Il primo ordine è ornato da un bugnato, da bifore e da finestre ad archetto, ed è diviso dal secondo ordine da un importante marcapiano. Nel secondo ordine troviamo un bugnato orizzontale e finestre e bifore rettangolari sovrastate da mensole in stucco neorinascimentale.

Marcapiano e marca-davanzale separano il secondo ordine dal terzo e ultimo che presenta finestre e bifore rettangolari con cornici più semplici che si aprono su una facciata non più in bugnato ma in laterizio.

Il cornicione finale, in stile neo-quattrocentesco simula dei passafuori e borchie.

I portali ad arco sono sormontati da una chiave di volta.

La denominazione della Caserma venne data in onore della carica a cavallo nella quale i Carabinieri compirono un atto decisivo per le sorti della omonima battaglia, avvenuta il 30 aprile 1848 durante la Prima Guerra d’Indipendenza, nei pressi di “Pastrengo”, vicino a Verona.

Fonte: http://www.museoferrara.it


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