Gi.Bi.

Via Carlo Mayr

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E’ noto che le biciclette fanno gola a molti.

Infatti i malintenzionati con mosse veloci e senza essere visti rubano le bici anche se sono nelle tue vicinanze e legate con catene o lucchetti.

E se poi si deve sistemare una moderna rastrelliera perchè lasciarla incustodita?

Ecco quindi che è meglio provvedere a metterla in sicurezza…

Non si sa mai…

Foto T. Da

Palazzo Pico Cavalieri

Foto T. Da

Il Palazzo Pico Cavalieri di Corso Giovecca 165, donato dalla famiglia alla morte dell’aviatore (1873 – 917) ed attuale Sede dell’ Avis Provinciale é destinato ad ospitare la nuova “Casa della Patria Pico Cavalieri”, con le associazioni patriottiche del nuovo museo del Risorgimento e della Resistenza, al centro di un vasto progetto di restauri e di riallestimento.

Prosegue il piano di interventi relativo a lasciti, restauri e archiviazione del materiale espositivo per allestire il museo al termine dei lavori. E’ stato realizzato un inventario di 10mila pezzi, costituiti da opere tessili, manifesti, cimeli, opere d’arte, fondi archivistici, libri, documenti”. Un lavoro di restauro ha interessato gli oggetti più fragili e, negli anni, peggio conservati, tra cui il vessillo del XIX secolo raffigurante lo spartito dell’inno risorgimentale, l’invito all’armi di Egisto Vignozzi, la targa di confine austro-ungarico. Restauri sono stati di recente previsti per 15 manufatti in materiale tessile, tra cui labari e bandiere, e capi di abbigliamento storico (tra cui due camicie con fori di proiettile appartenuti ad un partigiano) e per un primo nucleo di 560 documenti.

“Un lavoro molto impegnativo per i funzionari dell’Amministrazione afferenti al servizio musei d’arte, che hanno seguito tutte le attività con gli enti preposti alla tutela”.

Cenni da: Cronaca Comune Ferrara

Anche Italia Nostra ritiene una grave mancanza di rispetto le strutture che occupano impropriamente lo spazio dedicato a Paolo Ravenna.

Leggi: https://www.estense.com/2024/1076164/lo-spazio-dedicato-a-paolo-ravenna-adibito-a-parcheggio-di-bibiclette/

Nel post del 13 Febbraio u. s. avevamo segnalato (foto di Sandro) l’infelice scelta di sistemare una rastrelliera, tra l’altro poca utilizzata, lungo Corso Ercole I° d’Este in uno spazio dedicato a Paolo Ravenna, concittadino che si prestò di far crescere la cultura e la civiltà della nostra città.

Che dire…

Socrate asseriva: “Esiste un solo bene, la conoscenza, ed un solo male, l’ignoranza.”

Piazzale Giordano Bruno

Marzo 2016

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Marzo 2024

Trova la differenza in questo verde pubblico recentemente riqualificato.

Denominazione e cenni storici

È questa via luogo di importanti memorie cittadine, oltre che di edifici notevoli.

Due furono le sue denominazioni precedenti: Strada di Voltapaletto, in quanto continuazione dell’omonima via, e Strada di Belvedere, «perché prima che sorgesse la delizia reale di tal nome, fuori Porta Po, si chiamava “Belvedere” la località presso S. Francesco, ove ora sono il già palazzo Estense di Pareschi e la casa Romei».

L’attuale denominazione di via Girolamo Savonarola risale al 7 febbraio 1860: voluta dal Consiglio Comunale, si deve alla presenza della casa paterna del frate domenicano, noto per la sua attività politica e di predicatore per la quale fu impiccato e arso vivo a Firenze “per iniqua sentenza” (così recita la lapide commemorativa del rogo situata nel capoluogo Toscano, in piazza della Signoria).

Eretta nel 1447 e situata al civico n. 19, è lì che Savonarola, naturalizzato fiorentino, ma di natali ferraresi, trascorse i suoi primi vent’anni, come ricorda la lapide lì collocata. Il palazzo è stato incorporato per un certo tempo a quello che fu l’ospedale degli esposti. Oggi allo stesso civico, dell’Ateneo ferrarese e afferente al Dipartimento di Scienze umane è la sede del Centro Teatro universitario.

Non è tuttavia Savonarola il solo personaggio illustre nato in questa via di Ferrara: al civico n. 10 un’epigrafe ricorda come quella sia stata la casa natale del celebre pittore Giovanni Boldini.

Meno noto ai più, ma celebre nel mondo ortopedico, è il pediatra Marino Ortolani, originario di Altedo, ma trasferitosi e attivo a Ferrara, dove mancò nel 1983, come ricorda la lapide apposta l’anno seguente dal Rotary Club al civico n. 15, dove si trovava il suo ospedale.

Foto T. Da e Sito Museo/Ferrara

Cenni storici: http://www.museoferrara.it/

Divieto di sosta possibile per i fuori-servizi?

Foto di Sandro

E se poi il mezzo viene parcheggiato davanti ad uno specchio parabolico convesso per facilitare l’uscita delle auto da un passo condominiale, come si evince meglio nella foto sotto, la sosta è consentita?

Ogni tanto ci si affida all’intelligenza umana e non a quella artificiale…

Con il post del 17 marzo scorso, vedi:

evidenziavamo come dopo aver tolto le cassette per la corrispondenza postale, non si provvedeva po a sistemare il muro scrostato.

Ecco invece come risulta ora il muro… Verniciato, messo a nuovo.

Non sarà l’effetto dell’avvicinarsi delle elezioni comunali?

Nel post del 20 marzo scorso

ci chiedevamo quanti bimbi sarebbero saliti sui “vulcani” …

Ecco a piazza non ancora ultimata, i primi temerari… evidenziati con i cerchi rossi…

Aiutati a volte dai genitori a salire, non sarebbe meglio insegnare a questi piccoli scalatori che potrebbe essere pericoloso?

O vedremmo sostare nella piazza, un’ ambulanza, nel caso qualcuno cada malamente…

Piazzetta Alberto Schiatti

Foto T. Da

La Piazzetta Alberto Schiatti deve il proprio nome all’architetto ferrarese Alberto Schiatti che si occupò dei lavori di ristrutturazione della Chiesa di San Paolo, distrutta durante il grande terremoto del 1570, situata nella piazzetta. La chiesa è conosciuta anche come il Pantheon della città siccome ospita le tombe di numerose figure della cultura ferrarese. Costruita originariamente nel X secolo, grazie alla sua favorevole posizione adiacente al centro cittadino e affiancata dal monastero di San Paolo e dalla Torre dei Leuti, l’edificio più antico della città, la chiesa è stata dalle sue origini parrocchia della corte estense.

Sandro, ci segnala:

il significato dell’immagine del pesce ha molte differenti spiegazioni, specie relative ad antiche religione e culture, ma a me ha colpito l’uso che se ne faceva nella Repubblica Democratica Tedesca, prima della sua unificazione con la Repubblica Federale di Germania, avvenuta il 31/08/1990.

Un pesce stilizzato, argenteo, appeso ad una finestra esterna o all’uscio di casa, significava che lì abitava una persona vecchia e sola; nella DDR (Repubblica Democratica Tedesca) alcune associazioni giovanili volontariamente erano solite fare visita ai “pesci”!

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gibiferrara@gmail.com

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Tieni pulita la città! E' un bene per tutti!

Servizio raccolta rifiuti ingombranti Hera

Il Gruppo Hera offre il servizio gratuito di raccolta a domicilio, fino a 5 pezzi dei seguenti rifiuti:

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Alcune foto del Blog

Cestino: oggetto decorativo del verde pubblico

Albert Einstein - "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo all'universo ho ancora dei dubbi."

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Avvertenza: non incatenare mai le biciclette alle saracinische...

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Bicicletta in... liquidazione!

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Ordinanza: non gettare le cicche a terra.

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Nuovo sistema di conferimenti rifiuti con la Tessera Smeraldo...

Cassonetto rifiuti per sfalci e ramaglie: apertura gratuita