Gi.Bi.

O’ miracolo di Paolo V

Posted on: 12 agosto 2013

Nel nostro continuo controllo del territorio siamo passati in V.le IV Novembre accanto alla Statua di Paolo V.

Statua Paolo V

Abbiamo notato, oltre all’immancabile disegno osceno sul retro della statua stessa (non lo pubblichiamo per non esaltare i soliti… termine a scelta), che le note esplicative storiche esposte su di un apposito leggio, sistemato a lato,  sono annerite e quindi illeggibile da tempo (da qualche anno, per la precisione)…

Leggio

Mentre ci allontanavamo mani ignote e pietose hanno apposto su questo leggio informazioni sul restauro di questa statua e alcuni cenni sulla sua storia, considerando anche che, l’imminente manifestazione della Giostra del Monaco (23 Agosto – 1 Settembre 2013)  porterà molti visitatori a transitare in questo spazio di verde pubblico

Note informative

Qui di seguito lo scritto 

Monumento restaurato di Papa Paolo V.

 La storia della grande scultura è indissolubilmente legata a quella della Fortezza, voluta da papa Clemente VIII, quando, dopo la devoluzione del ducato estense, il governo pontificio decise di fortificare ulteriormente la città e per edificare la cittadella pentagonale venne abbattuta un’ampia zona intensamente urbanizzata comprendente diverse chiese e sontuosi palazzi; ma fu nel corso del pontificato di Paolo V che la Fortezza prese definitivamente corpo.

Camillo Borghese, salito al soglio pontificio nel 1605 con il nome di Paolo V, si dimostrò un abile avvocato concistoriale, difendendo tenacemente gli interessi della Chiesa, e nel contempo un illuminato mecenate, protettore di grandi artisti e promotore di monumentali progetti artistici.  L’opera certamente più in sintonia con la politica del Borghese, è la Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore a Roma, dove accanto al suo monumento funebre, troviamo nel registro inferiore l’episodio in cui Paolo V ordina la “Fortificazione di Ferrara”. Oltre alla statua presente nella Cappella Paolina, sempre presso Santa Maria Maggiore esiste un altro ritratto del pontefice, modellato da Nicola Cordier molto simile al monumento realizzato sempre dallo stesso autore per la città di Rimini.

L’esemplare ferrarese posto nel 1618 al centro della Fortezza, attribuito dagli storici sin dalla metà del Seicento allo scultore Giovanni Lucca Genovese, che si è avvalso probabilmente anche della collaborazione di Serafino Colli, rispetto ai precedenti del Cordier, conserva in linea generale la medesima impostazione, sia nell’impianto strutturale che nei tratti fisici e negli attributi che caratterizzano l’emblema Borghese, mentre si differenzia nel movimento della figura.

Il nostro Paolo V non è comodamente assiso sulla seggiola, ma è pervaso da un pacato moto che partendo dalla gamba destra lo protrae in avanti, quasi volesse alzarsi, sottolineando così lo slancio del gesto benedicente. L’impianto plastico degli altri due monumenti presentano una figura più statica che contrasta con le forme vibranti delle aquile e draghi, simboli araldici del pontefice che esaltano attraverso il cesello delle forme il rinnovamento dei volumi assoggettati al movimento.

Da: Ritratto di pontefice – di Elisabetta Lopresti

4 Risposte to "O’ miracolo di Paolo V"

Durante i lavori di scavo per l’erigendo asilo parrocchiale dell’Addolorata, venne portata alla luce la citata statua. Fu sistemata poi nel cortile dei giochi di detto asilo e lì rimase fino all’attuale collocazione. Le opere accessorie alla statua, come le luci e le informazioni storiche rimasero fruibili per poco tempo. Incuria e vandalismo le ridussero allo stato attuale. Ben poco può fare qualsiasi Amministrazione pubblica per evitare ciò, soprattutto nei giardini entro i quali la statua si trova. Essi sono ormai un luogo incolto, sporco ed alla mercede di fruitori incivili. Nemmeno bimbi e famiglie si attardano più in quei luoghi, che solo sono mantenuti bene nei pressi di una storica gelateria ferrarese. Peccato.

Questa statua ha trovato una sua “collocazione” storica. Ma penso che la crescente maleducazione dei frequentatori del verde pubblico dovrebbe far meditare ai nostri amministratori di pensarci due volte prima di posizionare statue e/o monumenti nel verde! Sono state costruite di recente tante rotonde, perché non prendere in considerazione questa possibilità? Sarebbe almeno più problematico (per via dei fari delle auto) raggiungere il centro di questo manufatto per soddisfare i propri bisogni corporali o di vandalismo…

Guardando la situazione del monumento dell’ariosto nella “benestante” piazza ariostea ricoperta da migliaia di scarabocchi di tutti i tipi nonchè usato come monnezzaio dalla movida dei gggiovani…non riesco a pensare dove ri-posizionare quella statua…forse DENTRO qualche palazzo storico o museo….perchè all’esterno, che sia centro o periferia…è destinato a marcire…grazie alla civiltà italiana e non…..

Siamo pieni di uffici per i diritti dei cittadini. Si legge un po’ ovunque: a difesa del cittadino, il cittadino e i suoi diritti, conosci i tuoi diritti? Bene, perfettamente giusto e sacrosanto tutelare quello che sulla carta sembra il più indifeso. Ma mi piacerebbe vedere sorgere anche centri, associazioni o semplici aggregazioni di persone dove si elencano e quindi si insegnano quali sono i DOVERI dei cittadini dato che la scuola e la famiglia (se esiste ancora…) oramai non sono più in grado di educare i giovani…

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